X Factor 2024, le pagelle della semifinale: Les Votives a due facce, come suonano i Patagarri. Lorenzo in finale, ma…

A X Factor 2024 è il giorno della semifinale: ecco le nostre pagelle di una serata piena di grande musica e tante emozioni
Una doppia eliminazione e la proclamazione dei finalisti. A X Factor 2024 è tempo di semifinale. Una serata che sarà all’insegna della musica e delle immancabili emozioni. La caratterizzazione di questa puntata saranno le esibizioni con un’ intera l’orchestra, più precisamente l’Orchestra Philharmonic Franciacorta. Quest’ultima è composta da 22 elementi tra cui, tra gli altri, archi, celli, contrabbasso, trombone, un pianoforte, due timpani e tre viole. Al termine di questa prima manche ci sarà un verdetto ma positivo. Infatti il più votato guadagnerà immediatamente il pass per la finalissima.
L’ospite speciale sarà di questa puntata sarà Gazzelle. Ecco le nostre pagelle di concorrenti e giudici. Ma non solo.
ACHILLE LAURO – Rischia, e non poco, forse addirittura esagera, con i Les Votives, nella prima manche, e Lorenzo. Soprattutto però gli va dato merito di aver creduto, fin da subito, nei Patagarri, che hanno avuto una crescita evidente. Il resto è look stravagante, ironia e arringhe da Senato di X Factor. Insomma, è Achille Lauro. Piaccia o no. VOTO 8+
PATAGARRI – Can’t help falling love di Elvis Presley è lo specchio dell’amore eterno e incondizionato. La loro esibizione è un qualcosa di molto particolare, perché sembrano fondersi con l’orchestra, diventando una cosa sola, soprattutto durante l’assolo con il sassofono. L’arrangiamento valorizza e non poco la voce di Francesco, in un’interpretazione che fa capire il loro essere in primis bravissimi musicisti. E basta questo per prendersi la finale già dopo la prima manche. Un po’ una sorpresa, ma anche un premio per la loro crescita. VOTO 9,5
LES VOTIVES – Almeno tu nell’universo di Mia Martini è uno dei brani più commoventi della musica italiana. La prova, soprattutto per Riccardo, è di quelle toste, ma lui cresce nota dopo nota, come se fosse un diesel. L’arrangiamento rock però, anche per la presenza dell’orchestra, finisce un po’ per soffocare e mangiarsi la sua voce. Certo, il pezzo era tutt’altro che semplice… Tutto cambia con Crazy di Gnarls Barkey. La loro versione è ovviamente a dir poco rockettara, con un tocco leggero di blues. E in questo caso non c’è nulla che guasta o interferisce. Anzi, è un’esaltazione e un’adrenalina continua. Il frontman torna a prendersi prepotentemente la scena, in un’esibizione che è forse la migliore dei Les Votives a X Factor 2024. E la finale è più che meritata. VOTO 8+
LORENZO – Caruso di Lucio Dalla, suonata dall’orchestra, è già di per sé da brividi. La sua interpretazione aggiunge quel pizzico di emotività e malinconia, che sono poi le caratteristiche del suo percorso. Vocalità e tonalità non possono però essere come l’originale e si nota qualche forzatura e difficoltà. Questo piccolo grande amore di Claudio Baglioni si inserisce invece alla perfezione nel suo percorso tutto cuore e amore struggente. E conferma una sensazione già avuta nelle scorse settimane: piano e voce, quantomeno dal punto di vista scenico, piace sempre un po’ di più che solo al microfono. Anche in questo caso però ha delle piccole difficoltà dal punto di vista vocale. Ma questo accade quanto ci si confronta con mostri sacri della musica e pezzi così complicati. Forse era troppo presto per confrontarsi? Con questi dubbi, si prende comunque la finale. Perché il talento, di certo, non si può discutere. VOTO 8 – –
MANUEL AGNELLI – La prima scelta per Mimì è a dir poco perfetta. La seconda è pericolosa, ma, in una semifinale, occorre provare a giocarsi l’asso. Per il resto, i Puncake non può controllarli nemmeno lui. Pungente in alcune critiche ai concorrenti dei suoi colleghi, ma fa parte del gioco. E del personaggio. VOTO 8
MIMì – Strange Fruit di Billie Holiday è un pezzo che tratta un tema delicato, come quello della segregazione razziale. Il jazz e il blues si fondono con la sua vocalità, su cui ogni parola è ormai sprecata. L’accompagnamento dell’orchestra dà però, proprio alla sua voce, ancor più profondità, rendendo il tutto, visto anche il messaggio del brano, molto emozionante. Emozioni che prendono il sopravvento anche con Mi sei scoppiato dentro il cuore di Mina. Bello l’arrangiamento, che non intacca troppo l’originale, aggiungendo però un tocco di modernità. E la sua voce, ancora una volta, catalizza l’attenzione, con un’aura realmente poetica. A non premiarla il pubblico, che la costringe a giocarsi il ballottaggio, con La sera dei miracoli. Il tilt le dà la finale. E si giocherà le sue carte. Ma il destino per lei è comunque già scritto. VOTO 9
PUNCAKE – My Way di Frank Sinatra, con l’accompagnamento dell’orchestra, si pensa che dovrebbe diventare un pezzo fortemente riflessivo. Ma non se di mezzo ci sono loro, che si scatenano letteralmente sul palco; violini rotti, sedute sul tavolo dei giudici e tanto altro, in un clima da Tamarri City. Insomma, tutto perfettamente nel loro stile. E forse va bene così, anche se sembrano un po’ troppo cercare, sempre e comunque, di rientrare nel cliché del punk duro e puro. Sensazione che è confermata con Idles dei Gift Horse, che è uno dei pezzi del momento. Molta messa in scena e spettacolo grottesco, con l’interpretazione della canzone che può quasi solo accompagnare: questi sono i Puncake. D’altronde in tanti gli hanno definiti come gli intrusi e il Cavallo di Troia di quest’edizione. E, per aver addosso quell’etichetta, hanno fatto tantissima strada. E l’hanno fatta divertendosi. VOTO 7,5
JAKE LA FURIA – Ormai la sintonia con Francamente è cosa nota. Insomma, due cervelli in simbiosi. Scelte azzeccatissime e lei ovviamente non lo delude mai. Il merito è aver sfruttato al massimo un vero diamante, senza aver rimpianti. Una citazione meritano il suo outfit e il suo look. VOTO 8
FRANCAMENTE – Per Elisa di Alice, nella versione orchestrale è un omaggio alla melodia classica, con un leggero tocco di modernità nell’arrangiamento. A tutto questo si aggiunge il suo solito timbro graffiante, che le permette di danzare, con personalità, con la sua voce su ogni singola nota. Tocco di vera e propria classe con L’ultimo bacio di Carmen Consoli, che è un pezzo di storia di cantautorato femminile. La sua è un’esibizione molto espressiva e sentita, come se si identificasse nella canzone e l’avesse fatta sua. La coreografia, con le ballerine e un’evocazione malinconica e circense allo stesso tempo, rende tutto incredibilmente magico. Ed è la ciliegina sulla torta del suo percorso. Percorso non inficiato dal ballottaggio, dove si gioca Promises dei Cranberries, e dall’eliminazione successiva. Carriera e successo non dipendono da certe cose. VOTO 9+
PAOLA LEZZI – Non avendo più nessuno, si gode, da posizione privilegiata, la semifinale. Mostra lucidità di analisi, simpatia ed empatia. Il tutto accompagnato dalla solita femminilità ed eleganza. Insomma, un giudice senza essere coach. E questo pesa, ma non troppo. VOTO 8 –
Pagelle semifinale X Factor 2024: Gazzelle ospite, Giorgia padrona di casa
GIORGIA – L’apertura di puntata con Gocce di memoria, suonata dall’orchestra, è da brividi. In molti, da casa, avrebbero voluto votarla. Ma lei è fuori concorso. E tanti altri imposteranno come sveglia il suo memo sulla finale di giovedì prossimo. Bella la partecipazione emotiva al momento dei verdetti. VOTO VOGLIAMOLACLONAZIONE
GAZZELLE – Presenta il suo singolo Come il pane, che si inserisce perfettamente nel suo percorso artistico, per melodie, genere e significato. La sua è più una toccata e fuga, che regala però una pausa post prima manche. VOTO VABENEANCHECOSì

Giornalista pubblicista, copywriter e ghostwriter. Sardo di nascita e romano d’adozione, cresce con le cuffie alle orecchie, tra un mare Di sole e d’azzurro e le difficoltà di Una vita da mediano. La passione per la buona musica come stella polare professionale, cercando di trasformare in parola le sensazioni e le emozioni che solo questa può dare. In una vita, che proprio come questo sito, è un apostrofo rosso tra le parole Movie e Indie.