Pagelle quarta serata Sanremo 2024: ciclone Berté, Annalisa e LRDL super, Vecchioni Prof. Mahmood e Diodato onorano la storia, ma Angelina è da brividi

Oggi è tempo di quarta e penultima serata di Sanremo 2024. Ed è tempo di duetti e di cover: ecco tutte le pagelle
Oggi è tempo di quarta e penultima serata di Sanremo 2024. Ed è tempo di duetti e di cover. I 30 cantanti in gara dunque interpretano delle canzoni liberamente scelte, accompagnati da altri artisti. Sul palco dell’Ariston si susseguono circa 170 persone, per una notte di grande musica ed emozioni. Per una (lunghissima) notte di grandi pagelle, con l’immancabile citazione speciale per la co-conduttrice di oggi: Lorella Cuccarini.
Sangiovanni con Aitana – Farfalle e Mariposas: Sangio sembra ritrovare un po’ di energia. Ma solo un po’. Insomma, questo non pare davvero essere il suo Festival. E tra l’altro la versione medley-mix italiano-spagnolo non convince più di tanto. E di certo non spicca per originalità. VOTO 6–
Annalisa con La Rappresentante di Lista e il Coro Artemia – Sweet Dreams: ok, noi dalla prima nota ed esplosione vocale siamo in già piedi a ballare. Annalisa dimostra che sa cantare eccome (sì, c’era ancora chi aveva dubbi…) e La Rappresentante di Lista la accompagna alla grande, così come le coriste. La coppia che scoppia si prende l’Ariston, che partecipa all’esibizione. Come se fossimo in discoteca a una festa di laurea. Ed è tutto bellissimo. Anzi Bellissima. VOTO 9+
Rose Villain con Gianna Nannini – Scandalo, Meravigliosa Creatura e Sei nell’anima: l’arrangiamento sembra non funzionare proprio alla perfezione. Le due comunque, nonostante più di qualche imprecisione, riescono a cavarsela con la loro eleganza. Ma forse l’incontro tra i due stili musicali si sarebbe potuto studiare un po’ meglio. Rose e Gianna, noi vi amiamo lo stesso. VOTO 6-
Gazzelle con Fulminacci – Notte prima degli esami: ok, ci sentiamo tutti come poco prima della maturità. E la torcia dei telefonini accesi all’Ariston ci fa sentire ancor più adolescenti. Le due voci made in Capitale si fondono bene. Una versione che non aggiunge nulla, ma che è un grande omaggio a un autentico capolavoro della musica italiana. VOTO 8,5
The Kolors con Umberto Tozzi: Ti amo, Tu e Gloria: tra tutti i tormentoni firmati da Stash e company effettivamente mancava solo l’inizio di Tu. Anche in questo caso il pubblico partecipa alla grande. Ed in effetti è impossibile stare fermi, tanto da rendere quasi impercettibile più di qualche piccola sbavatura. Un’esibizione che passerà alla Gloria e che guadagni punti per il finale urlato a suon di Questa non è Ibiza. VOTO 7+
Alfa con Roberto Vecchioni – Sogna ragazzo sogna: parlare di incontro tra generazioni è quasi riduttivo. Sembra più Vecchioni che accompagna Alfa che viceversa. E non serve nemmeno spiegare il perché: quando ci sta il Professore, l’allievo può solo guardare. O, in questo caso, limitarsi al suo, con l’aggiunta di qualche piccola strofa. Perché quella poesia puoi finirla tu. VOTO 9
Bnkrr44 con Pino D’Angiò – Ma quale idea: i caciaroni non ci deludono nemmeno stasera. Sembra più di stare a una serata karaoke della generazione Z con l’adulto che si trasforma in superospite, che balla, sorride, ammicca con la telecamera e gioca con il microfono. Esibizione con qualche pecca, ma molto divertente e originale. VOTO 7
Irama con Riccardo Cocciante – Quando finisce un amore: struggersi per un amore finito con accanto un maestro ha senza dubbio tutto un altro significato e tutta un’altra potenza. Perché Cocciante è davvero di un altro livello. Certo, in una serata molto energica forse stonano un po’… VOTO 7 –
Fiorella Mannoia con Francesco Gabbani – Che tu sia benedetta e Occidentali’s Karma: due stili che si uniscono, con le loro due canzoni leggermente modificate. Parliamo di due autentici animali da palco, seppur completamente diversi. E, anche quello che forse non funziona alla perfezione, loro lo fanno comunque funzionare. E si e ci divertono come matti. VOTO 8,5
Santi Francesi con Skin – Hallelujah: in una serata dove l’energia è data dal ritmo, questo duetto l’energia la trasmetta tutta con la voce. A un certo punto dell’esibizione le due voci sembrano quasi unirsi, armonizzarsi e diventare una cosa sola, toccando vette elevatissime. Per chi non l’avesse ancora capito, i Santi Francesi sono la vera sorpresa di questo Festival. E anche troppo sottovalutata. VOTO 8,5
Ricchi e Poveri con Paola e Chiara: Sarà perché ti amo e Mamma maria: si torna in disco e a fare karaoke, con due regine come Paola e Chiara. Il quartetto funziona alla grande e l’intesa c’è, in un’unione perfettamente studiata. L’Ariston non può fare a meno di ballare e scatenarsi, con i quattro che scendono praticamente in mezzo al pubblico. Sarà perché vi amiamo. VOTO 8,5
Ghali con Ratchopper – Medley italiano vero (Bayna, Cara Italia e L’italiano): le presenze oscure sono confermate anche nella serata e accompagnano il direttore di orchestra. Bello l’omaggio a Totò Cutugno e il significato del medley arriva forte e chiaro: il cantante rivendica la sua italianità. L’esibizione però è forse un po’ troppo prolissa. Perdonaci Ghali, sei un grande, ma non vorremmo fare le 4… VOTO 8-
Clara con Ivana Spagna e il Coro delle Voci Bianche del Teatro Regio di Torino – Il cerchio della vita: un altro bellissimo incontro generazionale. Clara regge il confronto con una voce che ha fatto la storia della musica italiana. Ottimi anche gli inserimenti del coro. Forse la canzone non è propria quella giusta per l’Ariston e l’ esibizione magari risulta tutt’altro originale, ma è comunque pulita e senza fronzoli. VOTO 6,5
Loredan Bertè con Venerus – Ragazzo mio: un problema tecnico iniziale sembra quasi gasare la regina del rock, che butta sul palco dell’Ariston tutta la sua energia e la sua voce graffiante. Un autentico ciclone che stasera dimostra, a chi ha osato criticarla, chi è. Loredana, in fondo, non ti curar di loro, ma canta e passa. VOTO 9
Geolier con Guè, Luchè e Ggi D’Alessio – Brivido, O’ primmo amore/ Chiagne: la napoletanità si prende il palco dell’Ariston. Un’esibizione a staffetta che funziona bene e che ricorda tanto una sorta di 4×100. Anche per il mix tra rap e canzone melodica. Napule è. VOTO 7
Angelina Mango con il Quartetto d’ Archi dell’Orchestra di Roma – La Rondine: l’emozione c’è, soprattutto all’inizio, e sarebbe da stupidi negarlo. L’esibizione è da brividi anche per questo. La sua voce domina e sale sempre più su per tutta la durata la canzone, con gli archi che accompagnano ogni nota. Ogni altra parola sarebbe superflua. La rondine non è andata via. VOTO 10
Alessandra Amoroso con i Boomdabash-medley: dopo Napoli, arriva il Salento. E si torna a ballare, con un medley che santo tanto di estate e che trasmette leggerezza. Ma che l’unione funzionasse già si sapeva. Insomma, nulla di nuova sotto il sole piovoso del’Ariston. VOTO 7+
Dargen D’Amico con la Babelnova Orchestra – Omaggio a Ennio Morricone: originale, coraggioso e audace come pochi. Insomma, in perfetto stile Dargen, con Dove si balla che si fonde a Modigliani. L’omaggio a un gigante della musica si prende la scena. E, ancora una volta, la sua mente e la sua parola è contro la guerra. Perché certi messaggi non sono mai fuori luogo. VOTO 8
Mahmood con i Tenores di Bitti – Com’è profondo il mare: una poesia di Lucio Dalla in una versione rivisitata, ma non snaturata e davvero molto intensa. I Tenores di Bitti danno quel tocco di originalità e soprattutto rappresentano l’omaggio di Mahmood alle sue origini. L’idea si è rivelata giusta. VOTO 9
Mr Rain con i Gemelli Diversi e le Farfalle Olimpiche – Mary e Supereroi: Amadeus che entra prima della fine testimonia che è umano anche lui. Il resto è solo l’hip hop che conquista l’Ariston, con una coreografia che più olimpica non si può. Mentre noi torniamo un po’ indietro nel tempo, con una canzone che è stato un vero tormentone. VOTO 7+
Negramaro con Malika Ayane – La canzone del sole: questa è storia della musica e a interpretarla sono delle due voci più belle del panorama musicale italiano, con una piccola modifica nell’arrangiamento, che però, a orecchio, piace. Il risultato non può che essere di altissimo livello. Nulla di sorprendente. Giuliano e Malika, noi ora vogliamo una canzone insieme. VOTO 8
Emma con Bresh – Medley Tiziano Ferro (Imbranato, Non me le so spiegare e Sere nere): più di qualche modifica nel testo della seconda canzone forse stona un po’. L’intesa tra i due comunque e buona e cresce sul finire. Insomma, un’esibizione tutto sommato godibile, ma forse probabilmente ci si aspettava di più. VOTO 6,5
Il Volo con Steve Burns – Who wants to live forever: il vecchio amore per la lirica è tornato prepotente. Ed ecco che le voci fanno la differenza. Ma è proprio per questo che il chitarrista in salsa rock forse c’entra davvero molto poco. Il finale con la mimica e la gestualità da rockstar ancora meno. VOTO 6
Diodato con Jack Savoretti: Amore che vieni amore che vai: l’inizio parlato di Filippo Timi è molto originale. Diodato canta, Diodato suona, Diodato emoziona. E il buon Jack accompagna alla perfezione. Un’esibizione che è un vieni e vai di emozioni e intensità. D’altronde Faber è Faber. VOTO 9
La Sad con Donatella Rettore – Lamette: più che un’esibizione sembra una caciara un po’ carnevalesca, con la maschera punk. Insomma, divertirsi ci si diverte, anche alla fine con Amadeus. E la sensazione è che questi ragazzi sappiano bene cosa fare. E la Rettore li sa accompagnare. VOTO 6,5
Il Tre con Fabrizio Moro: Pensa, Portami via e Il senso di ogni cosa: un’esibizione di due amici che si divertono da matti. La sensazione è che il buon Fabrizio abbia voluto consacrare un giovane che sul palco ci sa stare. Ora rimane solo da fare una bella canzone insieme. VOTO 7
Big Mama con Gaia, La Niña e Sissi – Lady Marmalade: alzi la mano chi quando ha visto Big Mama ha pensato al duetto con Elodie dello scorso anno. Lo stile e la sensualità sono molto simili. E anche il furto della borsetta. Energia e femminilità al potere. Girl Power. VOTO 8
Maninni con Ermal Meta – Non mi avete fatto niente: la classe di Ermal che si unisce a un giovane che in questo Sanremo 2024 sta crescendo di serata in serata. Interpretazione pulita e senza fronzoli. E anche qui c’è aria di consacrazione. VOTO 7
Fred De Palma con gli Eiffel 65 – Too much of Heaven, Viaggio insieme a me e Blue,: ballare alle 1.30 di notte, con il sonno che inizia a farsi sentire, è quasi imposs….No, scherziamo. D’altronde era davvero difficile non farlo. Gli anni ‘9o si prendono l’Ariston a ritmo di elettro dance. Eiffel, quanto ci mancate. Ah, e ci mancava anche il freestyle. VOTO 8
Renga e Nek – Luna, Angelo, Fatti avanti amore e Laura non c’è: perché impegnarsi a scegliere una canzone quanto si può interpretare se stessi. Il meme dei meme è tutto loro. Ovviamente, non sfigurano, con canzoni che hanno segnato un’epoca, E alla fine fanno anche un po’ di caciara. Raga, sarebbero le 2… VOTO 6,5
PAGELLA SPECIALE LORELLA CUCCARINI: la si vede pochino, perché con oltre 170 artisti non sarebbe potuto essere altrimenti. Però il suo arrivo con tanto di coreografie, Fiorello truccato e Amadeus che balla ce lo siamo portati dietro per tutta la serata. La sua eleganza e la sua bellezza sono senza tempo. VOTO 8,5

Giornalista pubblicista, copywriter e ghostwriter. Sardo di nascita e romano d’adozione, cresce con le cuffie alle orecchie, tra un mare Di sole e d’azzurro e le difficoltà di Una vita da mediano. La passione per la buona musica come stella polare professionale, cercando di trasformare in parola le sensazioni e le emozioni che solo questa può dare. In una vita, che proprio come questo sito, è un apostrofo rosso tra le parole Movie e Indie.