CASO a Movie’ndienews: «Carre4 scritto in tre ore. Rino Gaetano la colonna sonora della mia vita»

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caso carre4

In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo Carre4, la cantautrice Caso si è raccontata ai nostri microfoni

Il suo nuovo singolo Carre4 è uscito venerdì 17 novembre, sia in radio che in versione digitale. Ed è per parlare di questo brano, ma anche per raccontare un po’ di sé e del suo percorso artistico e musicale. che la cantautrice CASO si è raccontata ai nostri microfoni in un’intervista.

Come è nato Carre4?

«Il brano è stato scritto in contemporanea mentre succedeva tutto e narra di una relazione vissuta un po’ di tempo  fa dalla mia migliore amica, che ha scoperto di essere l’amante e di essere tradita in un modo che, di certo, di solito non ci si aspetta. Ho vissuto dall’estermo questa relazione dal giorno zero e ho sempre visto cosa stava succedendo e cosa la mia amica provava e sentiva. Ho pensato di dover scriver qualcosa e, non a caso, ci ho messo tre ore a scrivere questa canzone. Si può dire che è stato un getto unico».

Anche nel  tuo primo singolo, Pianeti dentro/Oroscopo contro parli della tematica amorosa e della fine di una storia. C’è qualche collegamento tra i due pezzi?

«Sì e no. Carre4 è l’unica canzone che non parla direttamente di me, ma sono stata vittima di una sorta di karma e di chi la fa l’aspetti. Infatti, poco tempo dopo averla scritta, ho scoperto anche io di essere stata l’amante. E difatti Pianeti dentro/Oroscopo contro parli della relazione che ho vissuto io sulla mia pelle e in prima persona».

Entrambe le tue canzoni sono state prodotte da Fosco 17 (Luca Jacoboni ndr). Come è nata la vostra collaborazione?

«Lui è un produttore fenomenale. Lavoriamo insieme da circa due anni, tenendo conto delle pause e dei vari step dovuti al Covid e ad altri impegni vari. Ci siamo conosciuti grazie alla nostra vocal coach Carlotta Cortesi. Io l’ho contattato e abbiamo iniziato questa collaborazione e devo dire che lui è stato davvero molto bravo con i miei brani».

Parlando di te, mi ha colpito molto quello che è il tuo nome d’arte. C’è qualche motivazione, significato o storia particolare dietro questa scelta?

«La storia in realtà è davvero molto breve. Diciamo che è l’abbreviazione del nome che ho sempre avuto su Instagram, ossia casoumanonumero4. Caso Umano poi si riferisce a una canzone dei Ministri, uno dei gruppi preferiti. Negli anni gli amici, anche ironicamente, mi hanno sempre chiamato così ed è diventato in realtà una sorta di vero e proprio mio alter ego. Quindi ho pensato che avrebbe funzionato».

Hai parlato dei Ministri, ma c’è qualche artista che è per te una fonte di ispirazione?

«Negli anni, fin da piccola, ho ascoltato di tutto e ho avuti i miei periodi musicali. Periodi che hanno toccato qualsiasi genere: metal, rock, pop, indie e musica classica. Insomma, ho fatto tutte le fasi. Devo dire che Rino Gaetano è stato il personaggio e il cantautore che è stato la colonna sonora della mia vita, diciamola così. Poi, se devo guardare un po’ più al recente e al presente, come impostazione di scrittura e di musica, sicuramente i Coma Cose e Margherita Vicario, che è un’artista che mi piace molto. Ma non posso non nominare Calcutta, che è uno dei miei ascolti quotidiani».

L’uscita del tuo primo EP è ormai alle porte. Che cosa significa per te questo traguardo?

«Sicuramente è un traguardo importantissimo. Devo dire che ancora non me ne sto rendendo conto. C’è stato dietro un lavoro più che faticoso e, in un certo senso, anche doloroso, perché per scrivere una canzone devi far  venire fuori un sentimento che hai dentro. Ciò che provo ora è una grande soddisfazione e tantissimo orgoglio. Si è trattato di un percorso che, oltre a Fosco17, ho fatto da sola, non avendo un’etichetta e un vero e proprio team dietro. Poi ovvio che ho un’amica che è la mia fotografa e segue tutto il mio progetto da vicino. Però si tratta di cose separate. Sicuramente è un grande traguardo riuscire dal dolore creare un qualcosa di bello, in primis per sé stessi. E anche per gli altri».

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