Orchestraccia, al Teatro Olimpico un mix di musica, teatro, ironia e romanità

Foto di Pagina Facebook Orchestraccia
Nella serata di ieri 4 dicembre è andata in scena la prima delle due date dell’Orchestraccia al Teatro Olimpico di Roma
Nella serata di ieri 4 dicembre è andata in scena la prima delle due date dell’Orchestraccia al Teatro Olimpico di Roma. E la nota band capitolina non ha certo deluso le aspettative, in uno spettacolo che può essere definito un vero e proprio mix perfetto di musica, teatro, ironia e romanità. Due ore circa caratterizzate da allegria, energia, tuffi nel passato, modernità e tanto divertimento.
Figuraccia 11.0: è questo il nome dello show presentato ieri e che oggi vivrà il suo secondo e ultimo appuntamento romano. Un titolo che riprende lo spettacolo La Figuraccia, messo in scena lo scorso anno nella stessa location e non solo. E non è un caso che, a inizio concerto, tutto si ricolleghi al finale del precedente, dove nel secondo tempo la band era finita in carcere. Ed è proprio da quel luogo, che, allegoricamente e ironicamente, tutto riprende il via, con musica, ironia e sketch teatrali e divertenti, con tanto di trama.
Ma ecco che, nel secondo tempo, Marco Conidi e i suoi compagni di viaggio, tornano finalmente liberi e il concerto diventa un vero e proprio manifesto della musica folk-rock. Ovviamente il tutto ispirato e forteente legato alla tradizione e alla cultura romana, trasformando il tutto in vera e propria festa. Ovviamente però non mancano gli spunti di riflessione. E non è infatti per nulla un caso che, anche questo spettacolo, si chiuda con il brano Lella, celebre pezzo della tradizione romana che racconta un femminicidio, tema mai così attuale. Perché, nonostante molteplici tuffi del passato, il concerto dell’Orchestraccia è davvero contemporaneo. E arriva dritto al cuore.
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Immagine in evidenza tratta da Pagina Facebook Orchestraccia

Giornalista pubblicista, copywriter e ghostwriter. Sardo di nascita e romano d’adozione, cresce con le cuffie alle orecchie, tra un mare Di sole e d’azzurro e le difficoltà di Una vita da mediano. La passione per la buona musica come stella polare professionale, cercando di trasformare in parola le sensazioni e le emozioni che solo questa può dare. In una vita, che proprio come questo sito, è un apostrofo rosso tra le parole Movie e Indie.