X Factor 2024, le pagelle della finale: Mimì animale da palco, l’energia dei Les Votives. Coerentemente Patagarri, Salvetti con pregi e difetti

Oggi è il giorno della finale di X Factor 2024: i voti e i giudizi dell’ultimo atto di un’edizione appassionante
Oggi è il giorno dell’attesissima finale di X Factor 2024. Un’edizione che è stata appassionante, avvincente, divertente e ricca di colpi di scena ed emozioni. L’ultimo atto non può deludere le aspettative, e non solo per la presenza di due grandi ospiti come Robbie Wiliams e Gigi D’Alessio. Ma la più grande novità è che, per la primissima volta, la finalissima si svolge in esterna, più precisamente in Piazza del Plebiscito a Napoli.
La gara si divide in tre manche. La prima si intitolata My song, con tutti e quattro i finalisti (Lorenzo Salvetti, i Patagarri, Les Votives, tutti e tre della squadra di Lauro, e Mìmì, “allenata” da Manuel Agnelli) che portano un pezzo scelto da loro stessi. La seconda è caratterizzata dai Best Of delle esibizioni degli artisti a X Factor 2024. La terza e ultima invece prevede il far ascoltare, per la seconda volta live, gli inediti. E dopo tutto ciò, arriva la proclamazione del vincitore. E, ovviamente, ecco le immancabili nostre pagelle.
ACHILLE LAURO – L’esser arrivato alla finale con la squadra al completo lo rende uno dei vincitori di quest’edizione. L’invito a non usare i cellulari e la presentazione dei suoi lo rendono il personaggio della serata, ma non si sarebbe potuto immaginare altrimenti. Viene solo da dire: ACHILLE LAURO, BABY! VOTO 9
PATAGARRI – Cam – caminì è probabilmente il miglior pezzo per chiudere il loro percorso, che si è perfettamente inserito nei confini della musica e della cultura popolare. Insomma, il messaggio è chiaro. Il loro arrangiamento conferma quanto il saper suonare alla grande sia il loro punto punto di forza. E riescono, ancora una volta, a valorizzare la voce di Francesco. Il loro Best Of è davvero il riassunto del meglio fatto e suonato e X Factor 2024: Stayin’ Alive, Hey Pachuco e Summertime. Insomma, si giocano gli assi e lo fanno con il loro solito inconfondibile stile. D’altronde suonare in piazza, per chi è nato in strada, è pura comfort zone. Il loro inedito Caravan, pur uscendo leggermente dalla loro genere base, dimostra una cosa solo: i Patagarri sono dei grandissimi performer. E il futuro per loro può essere roseo, al di là del terzo posto finale. VOTO 8,5
LES VOTIVES – Someone Like You di Adele è forse per loro, visto il genere pop romantico, una scelta rischiosa. Loro però riescono a spogliarla, a renderla molto potente e a dir poco energica. Una roba che potrebbe riuscire a pochi. E la voce di Riccardo è la ciliegina sulla torta. Nel Best Of tornano, in un certo senso, al rock duro e puro, con You make me feel e Are you gonna be my girl, ma dimostrano il loro saper spaziare e arrangiare con Sign of the times. La loro è una seconda manche all’insegna della prima, ossia dove la parola d’ordine è energia. E Piazza del Plebiscito apprezza. L’inedito Monster è, per sonorità, la perfetta chiusura del cerchio. I Les Votives hanno un grande obiettivo: far tornare il rock nel mainstream italiano. Il secondo posto deve essere un punto di partenza… Qualcuno si ricorda come arrivarono i Maneskin? VOTO 9
LORENZO SALVETTI – Con Cosa mi manchi a fare di Calcutta dimostra qual è il suo genere prediletto. Non a caso, la scelta è sua. Molto più statico e meno energico rispetto agli altri finalisti, ma il suo stile è quello di emozionare con la voce. E nella prima manche ci riesce con un’esibizione pulita. Pregi e difetti del suo percorso vengono mostrati nel Best of, composto da Margherita, Tango e Me so’ mbriacato. Di certo non gli mancano voce, talento ed emotività, con l’accompagnamento della piazza che lo aiuta e non poco. Appare però un po’ troppo scolastico, forzatamente struggente e il pezzo di Mannarino non sembra essere nelle sue corde. Il suo inedito Mille concerti, pezzo che ha scritto e arrangiato benissimo, riequilibra, e non poco, la sua finale. La strada intrapresa dal ragazzo è quella giusta, ma da fare c’è ancora qualcosa. Il quarto posto, come detto anche da Achille Lauro, può paradossalmente aiutarlo a non fare passi falsi. VOTO 8 –
MANUEL AGNELLI – Aver creduto in Mimì e averla sapientemente guidata è una nota di merito. Elogia anche gli altri finalisti, segnale che quest’edizione ha davvero avuto tanta qualità. E, nonostante qualche critica fatta, ne è convinto anche lui. Tornato a X Factor dopo qualche anno, questa è per lui una sorta di seconda casa. VOTO 8
MIMì – Aprire la finale con Because the night di Patti Smith fa capire molto del suo percorso. Il pezzo è un inno all’amore e alla passionalità. Lei si muove sul palco, giocando con la scenografia, dimostrando maturità e personalità. Sul suo timbro e la sua voce si è ormai già detto tutto. Nel Best Of punta molto sul cantautorato italiano (Mi sei scoppiato dentro il cuore di Mina e La sera dei miracoli di Lucio Dalla), ma con Figures di Jessie Reyez conferma una sua serata all’insegna dell’amore, per di più nelle sue mille sfaccettature. E la sua vocalità ci accompagna, come in una danza, in questo trio di canzoni, con lei che si mangia letteralmente il palco. Il suo inedito Dove si va dimostra come Mimì se la sappia cavare, e anche bene, persino con un qualcosa di più orecchiabile e radiofonico. Insomma, la sua poliedricità è da brividi. La vittoria è l’incoronazione e la nascita di una stella. La speranza è che continui a brillare. VOTO 10
JAKE LA FURIA – Un look quasi da oligarca russo e qualche battuta qua e là, com’è stato sempre nel suo stile. Sembra pesargli un po’ non avere nessuno in finale, ma, guardando nel complesso, la sua simpatia e ironia hanno dato tanto. VOTO 7,5
PAOLA LEZZI – Due terzi della squadra fuori dopo due puntate hanno reso il suo X Factor un po’ monco. Forse qualche errore è stato commesso, magari anche in sede di selezione della squadra. In questa finale però ci ha messo femminilità, eleganza ed empatia. Per di più il suo medley con Chiara è stato un viaggio iconico. E quindi va bene così. VOTO 7
Pagelle Finale X Factor 2024, com’è andata Giorgia. L’importanza degli ospiti
GIORGIA – Controlla e gestisce una piazza gremita, parla inglese fluente con Robbie Wiliams, duetta con Gigi D’Alessio. Insomma, rubando le parole a Carlo Conti, è la ciliegina sulla torta. Non della finale, ma di tutto X Factor 2024. E questo per lei potrebbe essere l’inizio di tante nuove soddisfazioni. VOTO CI VEDIAMO A SANREMO
ROBBIE WILIAMS – Apre la finale con la sua Forbidden Road e già si prende una standing ovation. Poi con il medley di Let Me Entertain You, Rock DJ e Angels ha letteralmente infiammato Piazza del Plebiscito. La sua ironica autocelebrazione per il film Better man, che racconta l’inizio della sua carriera, può solo accompagnare. VOTO BEST EVER
GIGI D’ALESSIO – Cantare in Piazza del Plebiscito per lui è come farlo nel salotto di casa. Un nuovo bacio, Una magica storia d’amore e Mon amour fanno ballare e cantare tutto il pubblico. L’omaggio a Pino Daniele con Napule è è uno dei momenti più emozionanti della serata. VOTO PIEZZ’ ‘E CORE

Giornalista pubblicista, copywriter e ghostwriter. Sardo di nascita e romano d’adozione, cresce con le cuffie alle orecchie, tra un mare Di sole e d’azzurro e le difficoltà di Una vita da mediano. La passione per la buona musica come stella polare professionale, cercando di trasformare in parola le sensazioni e le emozioni che solo questa può dare. In una vita, che proprio come questo sito, è un apostrofo rosso tra le parole Movie e Indie.