Pagelle terza serata Sanremo 2025: Joan Thiele diva da colonna sonora, Brunori cantautorale. Olly giovane veterano, Shablo e Guè hitmen. Gabbani classico, Coma Cose radiofonici, ma…

Pagelle Terza Serata Sanremo 2025: tutti i voti e i giudizi dei 14 big, delle tre co-conduttrici e dei super ospiti
It’s time terza serata di Sanremo 2025. 14 big in gara, finale delle Nuove Proposte, Duran Duran, con Victoria De Angelis, ed Edoardo Bennato ospiti, e tre co-conduttrici: Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa.
Ecco le nostre pagelle, rigorosamente in ordine di esibizione e con la citazione finale agli altri protagonisti.
Clara – Febbre: la sua esibizione è ipnotica, soprattutto per la sua bravura nel giocare di sensualità, andando alla ricerca delle telecamere. Insomma, quel palco se lo mangia. La canzone sembra tanto il capitolo 2 di Nero Gotico: hit radiofonica, che farà il suo bel cammino nel post Festival. Ma nulla di più (non è mica poco….) VOTO 7+
Brunori Sas – L’albero delle noci: il pezzo è nel suo stile cantautorale da chitarra e voce, pur non essendo il suo migliore. Il testo è molto intimo e personale, con tanti incisi che sono la dedica che molti papà, forse già da stasera, immaginano di poter fare alla loro figlia (Vorrei cantarti l’amore, amore… Il buio che arriva nel giorno che muore…Senza cadere… Nella paura di farti male). Il rischio? Cadere un po’ troppo nei cliché. Ma la standing ovation, con tanto di Brunori, Brunori, sa tanto di “dategli almeno la top five”. VOTO 8 –
Sarah Toscano – Amarcord: da più giovane dei big tiene il palco con grinta e determinazione. Ed è questa la sua vittoria, dopo le (troppe) cose dette alla vigilia. Il brano viaggia su un sound molto social, forse ancor prima e ancor più che radiofonico. Insomma, funziona per il “suo” pubblico. Ma questo palcoscenico può farla conoscere a molti. E le vittorie dunque sono due. VOTO 7+
Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore: la sua voce e la sua presenza scenica non si discutono. Il pezzo però sembra un mix tra Festival anni ’60 e un opera teatrale. Un po’ fuori contesto. Un po’ troppo. VOTO 5+
Joan Thiele – Eco: elegante, raffinata, sopraffina, sia nello stile che nell’interpretazione. Una canzone difficilissima, che lei interpreta facendo venire in mente dive della musica nazionale e internazionale (No, non si fanno nomi). E poi c’è quell’inciso a rivendicare il tutto: Questa mia vita è il mio viaggio ed io traccio da sola le scelte che faccio. E poi ci sono quelle vibes da colonna sonora cinematografica. Che qualche regista ci ascolti! VOTO 9
Shablo feat. Guè, Joshua & Tormento – La mia parola: un pezzo con produzione e sound da anni ’90-2000, ma allo stesso tempo moderno. E poi il quartetto funziona, interagisce e si diverte. Il marchio ce lo mettono Shablo, un producer coi controfiocchi, e Gué, il King del rap. Una piacevole scoperta. O conferma. A seconda dei punti di vista. VOTO 8+
Noemi – Se t’innamori muori: il pezzo è costruito bene, con musica e testo che vanno di pari passo. Però, ascolto dopo ascolto, non cresce. E anche la sua esibizione, al di là dell’indiscutibile vocalità, non lascia troppo il segno. VOTO 6,5
Olly – Balorda nostalgia: la strafottenza di un giovane che, forse, non sente pressioni. La ballad di chi, da tempo, scrive bene e fa belle canzoni. L’estensione vocale di un veterano, di chi cerca la consacrazione e la vuole con tutto se stesso. La standing ovation è la prima parte. Per la seconda occorre attendere… Ma il pezzo otterrà grandissimi risultati. E non solo su chi lo conosceva bene già da prima. VOTO 8,5
Coma Cose – Cuoricini: il pezzo sicuramente è musicalmente astuto, come tutti i tormentoni, e lo è anche nelle tematiche social e amore, che acchiappano like. Lo è, perché volente o nolente, entra in testa. Anche se magari non lo vorresti. L’osservazione però è la stessa della prima serata: a molti mancano, soprattutto in questo Sanremo dove nessuno eccelle davvero sugli altri, i Coma Cose di Fiamme negli occhi e L’addio. Il brano però, radiofonicamente, funzionerà. E molto. VOTO 7,5
Modà – Non ti dimentico: i Modà fanno i Modà. Il pezzo però non cresce e difficilmente arriverà a chi non fa parte del “loro” pubblico. Quest’ultimo ha però già le torce dei loro smartphone pronte per il loro tour. E per cantarla a squarciagola. VOTO 6-
Tony Effe – Damme ‘na mano: interpretazione leggermente migliore (dai, ci voleva poco), della prima serata. Ma non le sensazioni: sembra indossare un vestito, quello da stornellatore tra le vie di Roma, che non sia il suo, per cercare di arrivare a un pubblico non suo. Almeno sull’outfit torna se stesso. VOTO 5
Irama – Lentamente: la sensazione è che, in questo brano, lo stile di Blanco abbia preso un po’ troppo il sopravvento. Il pezzo poi, dal punto di vista melodico e strutturale, somiglia tanto a quanto già presentato negli scorsi anni a Sanremo, con condimento di valangate di esagerato romanticismo e struggersi. Ma stavolta, a differenza di altre, non sembra nemmeno avere un gran forza interpretativa. Ma, vedendo la presenza in top five, va detto cheha un punto di forza: la sua fanbase, che non lo tradisce mai. Basterà per quel podio che sogna e insegue da anni? VOTO 5
Francesco Gabbani – Viva la vita: l’esibizione è da animale da palco qual è, soprattutto all’Ariston. La canzone è un inno alla positività e alla vita, è una ballata classica e sanremese. Forse però un po’ troppo classica. Manca un guizzo e un colpo, musicale e interpretativo, che da lui ci si potrebbe e dovrebbe forse aspettare. Un guizzo alla Occidentali’s Karma, per capirsi. Funzionerà comunque per top five finale e post Festival? VOTO 7,5
Gaia – Chiamo io chiami tu: bella esibizione, con i ballerini. Ma al brano forse manca un inciso forte, che vada oltre il capire chi deve chiamare e una ricerca del battimani costante. Nonostante ciò, la struttura, molto latineggiante, può comunque avere spazio in radio. VOTO 6 –
Pagelle Terza Serata Sanremo 2025, voti dei conduttori e degli ospiti
MIRIAM LEONE – Bellezza, eleganza e femminilità. Rimane molto nel suo, tra presentazioni pulite e cambio di abiti.Poteva fare e dare di più? In un Festival così volutamente ordinato, forse no. VOTO RIMANGO NEGLI SCHEMI
ELETTRA LAMBORGHINI – La sua eccentricità e originalità diventano quasi un’attrazione nella noia, non solo per gli outfit. Perché lei comunque ci sa fa e sa giocare per attirare l’attenzione. Un’attenzione che, in questo caso, non basta. VOTO UN PO’ DI ENERGIA
KATIA FOLLESA – regala uno dei pochissimi momenti fuori dagli schemi di questo Sanremo, limonando con Simon Le Bon. Il resto è stoccate e frecciate di un’ironia frizzante. Una delle regine della serata. VOTO MENOMALE CI SEI TU
EDOARDO BENNATO: la giusta partenza per dare un po’ di energia e carica. Perché le sue non sono solo canzonette. VOTO ANTIPASTO
DURAN DURAN: per carità, tutto bello, rispetto per la carriera, per la giacca luminosa, per la bravura di Victoria De Angelis, per il loro ritorno all’Ariston dopo 40 anni… ma verrebbe da dire che dura più la loro esibizione di tutto Sanremo. VOTO SENZA FRETTA
FINALE GIOVANI PROPOSTE
Alex Wyse tira fuori un’esibizione super nella serata giusta, ma vince Settembre, grazie a un brano molto più forte a livello social e radiofonico. Entrambi meritano comunque un grande plauso per due pezzi che funzionano e che dimostrano che può essere per loro un punto di partenza. Restano i dubbi sulla formula. E anche su farli cantare alla fine e non all’inizio della puntata. MA C’È IL PRIMO VINCITORE DI SANREMO 2025

Giornalista pubblicista, copywriter e ghostwriter. Sardo di nascita e romano d’adozione, cresce con le cuffie alle orecchie, tra un mare Di sole e d’azzurro e le difficoltà di Una vita da mediano. La passione per la buona musica come stella polare professionale, cercando di trasformare in parola le sensazioni e le emozioni che solo questa può dare. In una vita, che proprio come questo sito, è un apostrofo rosso tra le parole Movie e Indie.