Porco Rosso torna al cinema il 25 aprile per celebrare il grido della nostra libertà

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Porco Rosso torna al cinema il 25 aprile per celebrare il grido della nostra libertà

A 80 anni da quel 25 aprile del 1945, una data la cui memoria è necessaria per il nostro popolo e la nostra cultura, festeggiamo in pompa magna con un film che viene dal Sol Levante, ma che ha celebrato l’Italia e la sua liberazione dal nazifascismo. Dal genio e dalla mano di Hayao Miyazaki, ripercorriamo le avventure dell’eclettico aviatore Marco Pargot, protagonista del capolavoro intitolato Porco Rosso. Il film firmato Studio Ghibli tornerà nelle sale italiane proprio il prossimo 25 aprile 2025 per celebrare questo importante anniversario.

Un grido di libertà oltre i confini dei cieli

Marco Pargot non è solo un aviatore che ha subito una maledizione che lo costringe a vivere in un corpo di un maiale. Marco Pargot è il ritratto di Hayao Miyazaki, il suo alter ego, la sua controparte animata.

Il maestro si è sempre dichiarato un grandissimo amante del volo e di tutto il mondo che circonda questa disciplina, una passione che gli trasmette un forte senso di libertà. Con Porco Rosso, Miyazaki non perde occasione per dimostrare al suo pubblico ciò che prova a riguardo e, come sempre, lo fa in maniera magistrale.

Scena dello scontro tra Porco e Donald Curtis
Scena dello scontro tra Porco e Donald Curtis, fonte: Lucky Red

Aerei militari fedeli nei minimi dettagli alla realtà storica, scontri aerei mozzafiato incorniciati dal limpido mare della costa italiana in basso e da un cielo terso che si staglia fino all’infinito in alto. Il tutto decorato e rifinito dalla maestria del genio nipponico attraverso un’animazione che rende alla perfezione manovre militari degne dei migliori piloti dell’aeronautica.

Ma la vera ciliegina sulla torta è il protagonista Porco, uno spirito libero, ma solitario. Un uomo che combatte contro la maledizione che lo affligge attraverso il viaggio, il volo e i suoi ideali, una certezza che rimarrà sempre ben salda per tutta la durata del film, se non oltre.

«Meglio maiale che fascista»

Una delle citazioni più famose e identificative di quest’opera. Anzi, togliamo quel forse. In sole quattro parole, Marco (o Miyazaki, a voi la scelta) riassume in modo netto e senza troppi fronzoli la filosofia che scorre nelle vene di Porco Rosso.

Una frase semplice, breve, ma dall’impatto esplosivo, dirompente, una scheggia che arriva dritta al cuore dello spettatore. Una frase pronunciata all’interno di un cinema, seduto su una poltrona rossa con gli occhi fissi sullo schermo con accanto un vecchio amico. Un momento breve, ma intriso di metanarrativa pura.

Scena tratta dal film Porco Rosso di Hayao Miyazaki
Scena tratta dal film Porco Rosso di Hayao Miyazaki, fonte Lucky Red

Un messaggio che Miyazaki manda a noi, pubblico pensante, sicuramente variegato, unito contro un’ideologia basata sul terrore e sulla violenza. Un monito di rivoluzione e, al contempo, uno schiaffo morale diretto a chi, purtroppo ancora oggi, a 80 anni dalla sconfitta del regime mussoliniano, cerca ancora di riportarlo in auge.

Una visione dai tratti ottimistici, una silhouette disegnata sulle caratteristiche della forza e della speranza, una voglia di rivoluzione, di cambiamento e unione. Una coraggiosa dichiarazione politica che viaggia attraverso il canale dell’animazione, un mezzo di comunicazione fin troppo discreditato. Eppure è proprio un film animato che ci ricorda la bellezza di essere italiani liberi e che noi italiani siamo fieri di vedere, rivedere e goderne.

Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna

2 giugno 1946: in Italia si ha per la prima volta il suffragio universale e anche le donne possono finalmente esprimere la loro volontà in ambito politico. Un passo enorme per il nostro Paese, una nazione segnata da due guerre mondiali, dove la povertà dilagava e milioni di soldati hanno perso la vita e altrettante famiglie hanno perso i loro cari per sempre.

Seppur nelle retrovie, il ruolo delle donne durante la Seconda guerra mondiale è stato fondamentale. Rifornimento di approvvigionamenti, cura di soldati feriti, organizzazione di munizioni, bombe e armi. Un motore essenziale senza il quale la guerra non sarebbe stata sicuramente la stessa. E Miyazaki non perde occasione per omaggiarle e rendere loro grazie.

Non manca l’elemento dell’amore rappresentato attraverso la storia tra Marco e Gina, una coppia legata da sentimenti timidi, introversi, quasi mascherati, che affondano le loro radici nella giovinezza dei due. Un amore forse impossibile, ma sicuramente capace di scaldarci intensamente, una sensazione avvolgente che accompagnerà lo spettatore per tutto lo svolgimento della pellicola. Amore condiviso dalla piccola Fio la quale, seppur così giovane, dimostrerà di avere talento e coraggio da vendere e una stima verso l’aviatore maledetto che presto si trasformerà i qualcosa di più grande.

Porco e Fio in una scena del film, fonte Lucky Red
Porco e Fio in una scena del film, fonte Lucky Red

Gina e Fio sono due facce della stessa medaglia. Entrambe guidate da una personalità carismatica e travolgente, dimostrano in più occasioni di non essere delle semplici macchie, ma dei tasselli essenziali all’intero quadro, le ali senza le quali un idrovolante non potrebbe prendere il volo. Due donne che hanno contribuito, seppur in modo diverso, all’ascesa e all’evoluzione di Marco sull’asse temporale ed emozionale.

La prima è la propietaria del lussuoso Hotel Adriano, un punto di riferimento per i piloti che cercano ristoro, ma anche un faro che indica l’attracco della salvezza del cuore di Marco. Una donna forte, coraggiosa, forgiata da amori destinati a concludersi presto a causa della guerra. Tre matrimoni cancellati dalla morte in servizio dei suoi amati, eppure Gina non si è mai piegata al dolore. Lo ha sempre affrontato a testa alta, incassando anche colpi che tolgono il fiato, ma c’è una scommessa che deve ancora vincere. Un segreto che rimarrà custodito da lei stessa e la sua amica Fio.

Fio è una ragazzina di soli 17 anni che è tornata dall’America per aiutare suo nonno a dirigere l’azienda familiare Piccolo, una piccola ditta che si occupa di riparare idrovolanti, la sua passione più grande. Ma come, una donna che fa il meccanico? Per Porco è ineccepibile, non affiderebbe mai il suo Savoia S.21 a una ragazzina così giovane. Troppo giovane e donna, ma che pazzia è mai questa? Fio non è una tipa qualunque. Non si lascia intimidere dai pregiudizi dell’aviatore, guarda avanti senza paura, passa notti insonni per lavorare al progetto del Porco, dedica giorni interi alla sua realizzazione. Finché non partirà con lui, quel pilota che tanto ammira, quell’eroe di guerra che è il suo eroe sin da bambina e che diventerà il suo amore più grande. Una passione che non vedrà mai sbocciare perché Marco se ne andrà senza mai fare più ritorno all’Hotel Piccolo, perché un maiale che non vola è solo un maiale.

La duplice alleanza: un ponte di bellezza e ammirazione

L’Italia e il Giappone sono stati membri di un patto di alleanza con la Germania nazista durante il secondo conflitto mondiale. Una stretta di mano che ha portato soltanto effetti negativi sui popoli coinvolti, le vere vittime di un evento di enorme portata che ha cancellato milioni di vite, distrutto intere città. Fortunatamente tutto questo caos è finito da tempo e tra il bel paese e il Sol Levante scorre un filo rosso, un ponte che unisce questi due popoli sotto l’insegna dell’arte e del reciproco rispetto.

Il maestro Miyazaki ha dichiarato in numerose interviste il suo amore per la nostra penisola, una devozione che inserisce spesso nelle sue opere cinematografiche e Porco Rosso rappresenta il fiore all’occhiello. Una narrazione che ripercorre un pezzo della storia italiana ambientato tra la costa adriatica e la fiorente città di Milano, già all’epoca centro nevralgico della penisola.

Frame che omaggia il paesaggio naturale italiano
Frame che omaggia il paesaggio naturale italiano. Fonte: Lucky Red

Partendo dall’Hotel Adriano, luogo in cui si apre la pellicola, una sorta di benvenuto rivolto al pubblico, fino all’isolotto di San Giovanni nel lago Maggiore, per poi arrivare al paesaggio urbano dei Navigli milanesi, passando per i famosi stabilimenti dell’aeronautica della Caproni.

Lo stesso protagonista Marco Pagot è un omaggio alla nostra amata Italia, più precisamente alla famiglia Pagot, grandi animatori italiani con cui Miyazaki collaborò alla produzione italo-giapponese Il fiuto di Sherlock Holmes, uscita nel 1984. Fu proprio Marco Pagot a contribuire al soggetto e al character design della serie, insieme ai fratelli Toni e Nino. Una duplice alleanza stretta nell’abbraccio dell’arte e della bellezza.

I fratelli Pagot in una foto dell'epoca
I fratelli Pagot in una foto dell’epoca

Porco Rosso, film d’animazione prodotto dallo Studio Ghibli e diretto dal maestro Hayao Miyazaki, tornerà nei cinema italiani il 25 aprile 2025 in occasione degli 80 anni dalla liberazione dell’Italia dal regime nazifascita. Iniziativa importante e che ci fa comprendere quanto il cinema e l’animazione possano essere dei canali di comunicazione dalla grande cassa di risonanza. Se non lo avete mai visto oppure avete voglia di fare l’ennesimo, magnifico, rewatch, questa è l’occasione migliore per passare due ore all’insegna dell’unione, della libertà e del fascino del cinema.

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