Zecchino d’Oro 2024, oggi la conferenza stampa di presentazione

Si è tenuta oggi la conferenza stampa di presentazione dello Zecchino d’Oro 2024, giunto alla 67esima edizione
Si è tenuta, nella tarda mattinata di oggi, la conferenza stampa di presentazione dello Zecchino d’Oro 2024, con il programma che è giunto alla 67esima edizione. Presenti, nella Sala Zavoli degli uffici Rai di viale Mazzini, il Direttore Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea, la vicedirettrice Raffaela Sallustio, Fra Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano, Sabrina Simoni, direttrice del Piccolo Coro dell’Antoniano, Carolina Benvenga e Lorenzo Baglioni. In collegamento video Carlo Conti, che condurrà la finale dell’evento in programma il 1 dicembre. Le altre due puntate saranno il 29 e il 30 novembre e saranno presentate da Carolina Benvenga e Lorenzo Baglioni.
«Io vorrei sottolineare la collaborazione con l’Antoniano. Lo Zecchino d’Oro è patrimonio culturale del Paese. La musica dei bambini veicola temi importanti, come l’amore, la pace e l’amicizia. Questa è un’espressione vera di Servizio Pubblico. In quest’edizione ci sarà una cover, eseguita dal Piccolo Coro dell’Antoniano, di Zum Zum Zum, già sigla di Canzonissima del 1968. Su RaiPlay saranno disponibili le audizioni e tutto il dietro le quinte di questi piccoli artisti. La trasmissione sarà disponibile anche in lingua dei segni e con la sottotitolazione, presente pure nella pagina 777 del Televideo. Per questo ringrazio il Servizio Pubblica Utilità della Rai», queste le parole di Marcello Ciannamea, Gli fa eco Raffaella Sallustio: «Lo Zecchino d’Oro è un fenomeno di costume. Sono tanti gli autori che hanno scritto canzoni per quest’evento: Lucio Dalla, Loredana Bertè e Marco Masini, ma anche Red Canzian, che oggi è qui con noi. Voglio ringraziare tutti, in particolare Carlo Conti, per quello che fa per l’Antoniano». A dire due parole è stato lo stesso Red Canzian, che ha spiegato perché ha scelto di scrivere una canzone per Lo Zecchino d’Oro: «Me l’ha chiesto il mio nipotino. Io mi sono messo a lavorare, pensando, da buon veneziano, a Marco Polo. I bambini amano la musica e si meravigliano di come noi gliela proponiamo».
Il padrone di casa è ancora una volta Carlo Conti: «Per me è sempre un onore un piacere. Ho preso la direzione artistica dello Zecchino d’Oro dopo il mio ultimo Festival. Ora non ho fatto il contrario. Quest’evento fa parte di noi. Il denominatore comune è l’infanzia, ma ovviamente anche le belle canzoni. Torniamo tutti un po’ bambini, anche grazie all’energia dei brani. I temi sono variegati e per questo ringrazio gli autori. Io voglio ringraziare anche Sabrina Simoni, per il suo grande lavoro. Importante il ritorno di Topo Gigio, che fa il suo rientro a casa. Tantissimo gli ospiti: Carolina Rey, Lorenzo Fiaschi, Lino Banfi, Caterina Balivo, Bianca Guaccero e tanti altri. Per di più, il giorno della finale, i Ricchi e Poveri presenteranno il loro nuovo inedito. Al centro ci sarà la canzone, ma anche la beneficienza e la solidarietà. Perché non bisogna mai dimenticarsi dei bimbi meno fortunati. Per questo voglio ricordare l’Operazione Pane e il numero solidale 45538. Portare la canzone vincitrice all’Ariston? La forza dello Zecchino d’Oro è che i bambini fanno i bambini, restando nel loro mondo. Farlo sarebbe un po’ una forzatura».
A sottolineare l’importanza della beneficienza è Fra Giampaolo Cavalli: «70 anni fa nasce l’Antoniano, su iniziativa di Padre Ernesto, tornato dai campi di concentramento. Tutto è nato come una sorta di mensa che, allo stesso tempo, dialogasse con il mondo dello spettacolo. Per questo parliamo di una realtà unica. Fondamentale è poi la beneficienza, con Operazione Pane, che, lo scorso anno, a Bologna, ha offerto circa 300mila pasti. Sentire alcune storie e vicende ci invita a non pensare solo e soltanto a noi stessi, ma anche a ciò che ci accade intorno. La raccolta, attraverso il numero solidale, serve a dare una speranza per il futuro. Ringrazio la Rai, che è sempre stata con noi e ha sempre creduto nel progetto Zecchino d’Oro». Concetti ribaditi da Sabrina Simoni: «Ogni anno cambiano canzoni e interpreti, ma l’impegno e la dedizione sono sempre gli stessi. Mi colpiscono sempre curiosità ed entusiasmo del Piccolo Coro, che si innamorano dei nuovi piccoli artisti. Da queste piccole cose nascono solidarietà e attenzione verso l’altro. Quello che conta è sempre arrivare tutti insieme. Quest’anno ci sono 19 interpreti, con due duetti e un trio. Le regioni rappresentate sono 11».
A chiudere la conferenza i conduttori delle due semifinali. «Mia figlia è portata alla musica, ne ascolta tanta ed è nata in una famiglia diciamo canterina, visto che mio marito e musicista e io ho intrapreso questa carriera. Lo Zecchino d’Oro ha la funzione di creare bellissimi ricordi», ha detto Carolina Benvenga. «Essere un cantante mi aiuta. Va detto che però i bimbi sono molto tranquilli e magari non vivono le emozioni che viviamo noi prima di esibirci. Mi hanno chiesto sempre quale canzone avrei voluto scrivere e io sono sempre stato indeciso tra Imagine e Il coccodrillo come fa. Due canzoni diverse, ma non troppo. Infatti sono entrambe due hit. Per me questo è un sogno che si realizza e sono felicissimo di farlo con Carolina. Abbiamo conosciuto i bambini e sono straordinari. Le canzoni, poi, sono bellissime», ha affermato Lorenzo Baglioni.

Giornalista pubblicista, copywriter e ghostwriter. Sardo di nascita e romano d’adozione, cresce con le cuffie alle orecchie, tra un mare Di sole e d’azzurro e le difficoltà di Una vita da mediano. La passione per la buona musica come stella polare professionale, cercando di trasformare in parola le sensazioni e le emozioni che solo questa può dare. In una vita, che proprio come questo sito, è un apostrofo rosso tra le parole Movie e Indie.